Obiettivi del Servizio di Anatomia Patologica
“L’Anatomia Patologica è una disciplina medica che ha per scopo lo studio morfologico delle lesioni indotte dalle malattie, rappresentando così la base morfologica razionale della medicina moderna. Nel tempo l’Anatomia Patologica è diventata una branca fortemente specialistica; nel suo quotidiano lavoro l’Anatomo Patologo esegue i riscontri diagnostici al tavolo anatomico su richiesta del medico curante, il quale non sia riuscito a formulare una diagnosi in vita o ritenga necessario verificare post-mortem la diagnosi posta, o rendersi conto della complicanza inattesa nel decorso che ha poi causato la morte. Attualmente, buona parte del suo tempo, l’Anatomo Patologo la passa al microscopio per esaminare i frammenti bioptici inviati, i prelievi dai pezzi operatori e gli strisci dei liquidi organici, formulando per ciascun caso la diagnosi. Da ciò è evidente che l’Anatomo Patologo, pur operando in beneficio dei pazienti, non ha diretto rapporto con questi, ma con i medici che quei pazienti hanno in cura. Sono infatti i medici che inviano i materiali, che rispondono della idoneità e della accuratezza dei prelievi, che pongono i quesiti, che ricevono le diagnosi e che conducono le terapie”.
(F. Squartini: “Anatomia Patologica” I edizione 1993 C.E.A. Casa Editr. Ambrosiana Mi.)
A quanto sopra si può aggiungere che l'anatomopatologo dispone oggi anche di tecniche più moderne (immunoistochimica, biologia molecolare…) che si affiancano alle tecniche tradizionali e sovente gli consentono di formulare diagnosi più circostanziate che in passato, utili per la scelta di terapie mirate tali da migliorare in molti casi la prognosi delle malattie.